Tutor attivi e tutor spenti: cose da sapere e consigli agli automobilisti. Mappa aggiornata dei tutor attivi. Come funzionano i nuovi tutor.
Tutor spenti
I tutor spenti hanno lasciato più di 75 giorni di libertà agli automobilisti. Solo sulla tangenziale Sud del bresciano, il tutor spento ha causato il mancato incasso di circa 50 multe al giorno, multe che fruttavano tra i 2.500 e i 5.000 euro al giorno. Ma non sono i mancati incassi a preoccupare la polizia e le altre forze dell’ordine che sembrano essere più concentrate sulla sicurezza stradale.
I tutor sono stati spenti l’11 maggio a causa, sembrerebbe, di un gusto tecnico. Poi, dal 28 maggio è arrivata la sentenza della Cassazione che ha imposto a Autostrade per l’Italia lo spegnimento dei tutor per una questione legale legata al brevetto del sistema. Stando alla Cassazione, il brevetto del tutor appartiene a una piccola azienda toscana (la Craft di Greve in Chianti) che non ha mai preso accordi con Autostrade per l’Italia. Senza entrare troppo nei dettagli legali della questione, Autostrade per l’Italia ha dovuto disporre lo spegnimento dei tutor e attendere la sostituzione di ogni apparecchio.
Durante questo periodo in cui i tutor sono stati spenti, Autostrade per l’Italia ha lavorato ai nuovi tutor che portano il nome di SICVe-PM, Sistema informativo per il controllo della velocità con tecnologia PlateMatching. Esperti in tematiche legati affermano che, anche in questo caso, la piccola azienda toscana potrebbe avanzare pretese sul brevetto del dispositivo… intanto, però, la Polizia stradale ha presentato e ufficializzato l’attivazione dei nuovi tutor.
Nuovi tutor autostrade: dove sono
L’installazione dei nuovi tutor è prevista, in primis, per 22 tratte autostradali e, in seconda battuta, verranno aggiunte altre. Le tratte in cui l’attivazione del nuovo tutor ha già avuto inizio sono:
- Tutor A1. Reggio Emilia-Campegine e Campegine-Parma
- Tuto A10. Albisola-Celle Ligure e Celle Ligure-Albisola
- Tutor A14. Valle del Rubicone-Cesena.
- Tutor A14. Faenza-Forlì
- Tutor A14. Cesena-Valle del Rubicone e Valle del Rubicone-Rimini nord
- Tutor A1. Firenzuola-Badia e Badia-Fiorenzuola
- A1 Direttissima. Roma nord-Ponzano Romano
- Tutor A1. Ponzano Romano-Magliano Sabina
- Tutor A1. Magliano Sabina-Orte
- Tutor A1. San Vittore-Cassino
- Tutor A1. Cassino-Pontecorvo
- Tutor A1. Colleferro-Valmontone
- Tutor A1. All. Dir. Roma sud-Colleferro
- Tutor A1. San Vittore-Caianello
- Tutor A16. Baiano-Avellino ovest
- Tutor A16. Avellino ovest-Baiano
- Tutor A30. Sarno-Palma Campania
- Allacciamento A1/A30-Nola
Chi cerca una mappa dei tutor si ritroverà a navigare in acque molto torbide. Autostrade per l’Italia sta lavorando al fine di ripristinare i tutor già attivi sulle vecchie tratte, tuttavia sono diversi i problemi tecnici e anche legali. Sembrerebbe che per l’A4 ci vorrà ancora molto tempo prima di vedere ripristinata l’attivazione dei tutor e non solo, stando ad alcuni legali, il sistema Sicve-PM (quindi i nuovi tutor 2018) sono già a rischio sequestro.
I nuovi tutor, infatti, sembrerebbero essere già al centro di una questione giudiziaria intentata dal titolare della licenza dei vecchi Tutor autostradali. La questione legale è stata sollevata a inizio agosto nei tribunali di Roma e Milano, la richiesta, per ora, è una semplice verifica tecnica dei brevetti alla quale, però, potrà seguire la rimozione dei nuovi tutor appena installati.
Tutor autostradale
I tutor attivi, a oggi, coprono solo 22 tratti autostradali contro le oltre 300 posizioni precedenti. Già questo è un grosso segnale: Autostrade per l’Italia ha dimostrato di voler agire con cautela proprio per non dover rifare più e più volte l’attivazione e lo spegnimento dei tutor con la sostituzione dei macchinari.
Chi cerca una mappa dei tutor attivi avrà vita molto difficile, probabilmente per tutto il 2018 non solo per le diatribe legali legate al caso del brevetto ma anche per problemi rilevati nel funzionamento del nuovo tutor.
Tutor: come funziona
Il sistema, anche questa volta, funziona a “tratte” e rileva la percorrenza media. Nei vecchi tutor ogni tratta rilevata dai dispositivi era lunga fino a un massimo di 30 km.
I vecchi tutor garantivano una copertura contigua, in questo modo, chi percorreva l’A1 partendo da Milano, era controllato costantemente fino a Bologna e poi da Orte fino a Napoli. I vecchi tutor garantivano un’ottima copertura rilevano costantemente la velocità media percorsa.
I nuovi tutor Sicve-Pm, attualmente non possono garantire la stessa efficacia per due motivi: il primo è che sono installati solo su 22 tratte, quindi coprono un’area ristretta. Il secondo motivo è la stessa installazione: i dispositivi non sono installati su tratte contigue.
In più, il funzionamento dei nuovi tutor fa sorgere qualche dubbio anche sull’efficacia del riconoscimento delle vetture. Se il vecchio tutor leggeva solo la targa (infatti per eludere il tutor molti automobilisti imbrattavano una o più cifre della targa), il nuovo tutor registra l’intera immagine del veicolo e richiede sistemi più potenti per la trasmissione dei dati e dei file che divengono più “pesanti” da gestire.
Per ora, la strategia di Autostrade per l’Italia potrebbe essere quella di tenere attivi pochi tutor, a rotazione, tra le nuove postazione attivate e quelle di prossima installazione (sempre che il tribunale non disponga diversamente). In questo modo la quantità di dati da elaborare sarà inferiore e così si potrebbe ovviare al problema legato alle immagini da processare in modo costante. Se i controlli si svolgono in modo random, ricordiamo che gli automobilisti non hanno alcun riferimento per capire quando una postazione tutor è attiva o spenta.
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