L’auto che si guasta, la necessità di portarla dal meccanico e l’impossibilità di utilizzare il proprio mezzo per qualche giorno. Una bella seccatura! Tuttavia, c’è una buona notizia: l’auto di cortesia.
L’auto di cortesia è un veicolo che ci viene fornito dall’officina presso la quale portiamo il mezzo di proprietà in riparazione, e che ci permetterà di continuare a svolgere le nostre attività quando siamo impossibilitati ad utilizzare il nostro veicolo principale.
Ma come funziona esattamente l’auto di cortesia? Chi la paga? Cosa dice la legge in proposito?
Cos’è l’auto di cortesia
Iniziamo con le “basi”. L’auto di cortesia, o auto sostitutiva, non è nient’altro che un’auto che la nostra officina ci mette a disposizione per il periodo in cui è in riparazione la nostra auto. L’obiettivo è ben intuibile: permetterci di continuare a fruire di una opportuna mobilità, anche in quei giorni in cui saremmo costretti a stare fermi a causa della riparazione dell’auto principale.
Si tratta, dunque, di una vera e propria cortesia! Se non esistesse l’auto di cortesia, infatti, dovresti preoccuparti di coprire i tuoi bisogni di mobilità noleggiando un altro mezzo, chiedendo dei favori ad amici o parenti o, ancora, ricorrendo ai mezzi pubblici.
In sintesi, l’auto di cortesia risponde ad una grande e sentita necessità da parte del proprietario del mezzo, e può evitare il pregiudizio economico di dover noleggiare un proprio veicolo sostitutivo o, nella peggiore dei casi, perdere uno o più giorni lavorativi.
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Cosa dice la legge
Ma cosa dice la legge in proposito di auto di cortesia?
Una cosa è certa: non c’è nessun obbligo, per officine e concessionarie, ad avere delle auto di cortesia a disposizione della clientela. Ecco perché prima di portare il proprio mezzo in riparazione, è sempre bene informarsi sulla disponibilità di questi veicoli, senza dare per scontato che l’officina ne abbia una o più di una.
La legge precisa inoltre che a livello fiscale le auto di cortesia sono equiparabili alle auto a disposizione delle concessionarie per i test drive, le prove su strada che vengono proposte prima dell’acquisto. L’Iva va dunque versata solo in riferimento all’effettivo utilizzo. Cosa che, come risulta essere ben evidente, non sempre è facilmente individuabile!
Chi paga l’auto di cortesia
Ma usare l’auto di cortesia ha un costo? O la sua concessione è sempre e totalmente gratuita per il cliente che porta l’auto a riparare in officina?
Di norma, l’auto di cortesia viene pagata dal cliente sulla base del suo effettivo utilizzo. Pertanto, se il cliente necessita di lasciare in riparazione l’auto per due giorni, pagherà l’uso dell’auto di cortesia per quei due giorni. In tal senso, l’auto di cortesia non si discosta molto da una comune auto a noleggio, con la differenza che a fornire il mezzo è la stessa officina che si sta occupando della riparazione. Ma è davvero così?
In realtà, nella prassi, per rendere più conveniente l’utilizzo del proprio mezzo sostitutivo, le officine sono solite proporre dei pacchetti ad hoc che rendono più economico l’uso di questi veicoli, rispetto all’incombenza di prenderne a noleggio altri. Alcune concessionarie propongono invece in maniera gratuita l’auto di cortesia.
Attenzione, però. Spesso, infatti, il reale costo dell’auto di cortesia è “nascosto”, implicito nel preventivo di riparazione, dove magari ci saranno dei sovrapprezzi sulla manodopera o su altre voci di costo, al fine di compensare il costo del “noleggio” dell’auto di cortesia.
Bene pertanto dare sempre uno sguardo attento alle proposte dell’officina o della concessionaria che sta proponendo questa soluzione, e chiedere sempre preventivi con o senza auto di cortesia, al fine di far emergere il reale costo di un servizio comunque generalmente molto utile e gradito, come valore aggiunto, dalla clientela che si accinge alla riparazione del proprio mezzo.