Non tutti sanno che l’autocarro per trasporto di cose uso proprio ha delle caratteristiche parzialmente diverse da quelle della generalità degli autocarri.
In particolare, l’autocarro ad uso proprio può essere adibito al trasporto di cose o di persone, e può essere intestato sia a un privato sia a un soggetto con partita IVA.
Le regole di utilizzo
L’autocarro che viene registrato come ad uso proprio non ha alcun limite di utilizzo in ragione del fatto che non si tratta di un veicolo per reddito commerciale, anche nelle ipotesi – lecite – in cui l’autocarro sia intestato all’azienda con dicitura “uso proprio”. In ogni caso, i trasporti non rientreranno obbligatoriamente nell’organico aziendale.
Dunque, contrariamente ai veicoli a fini commerciali, l’autocarro ad uso proprio può essere utilizzato in ogni eventualità, e in qualsiasi giorno della settimana, anche per poter garantire il trasporto dei propri familiari (minori inclusi).
Ne deriva che gli oggetti che sono trasportati nell’autocarro appartenente a questa categoria sono classificati come cose e non come merci, visto e considerato che sono trasportate per proprio interesse, e non dietro corrispettivo, come invece avverrebbe nell’ipotesi in cui l’autocarro venisse utilizzato per finalità commerciali.
Il trasporto di cose
Proprio la possibilità di trasportare cose è uno dei principali vantaggi legati alla possibilità di utilizzare questo veicolo. Di fatti, come dovrebbe essere abbondantemente noto, nelle normali autovetture c’è il divieto di trasporto degli oggetto pesanti, ingombranti o contudenti, mancando un vano di carico separato dall’abitacolo. Ne deriva che non è possibile trasportare nella propria auto legna da fuoco, mini-moto e altri elementi che potrebbero essere potenzialmente pericolosi.
Per poter aggirare questa limitazione, uno dei percorsi più utili è proprio legato all’utilizzo di un autocarro per il trasporto di cose in proprio, che consentirà di poter trasportare tutti gli oggetti (cose) che si desidera in totale libertà, senza alcun vincolo di utilizzo, e in qualsiasi condizione, senza correre peraltro il rischio di danneggiare la propria vettura.
Il tutto, si ricorda, mantenendo alcune delle principali agevolazioni fiscali. Di fatti, nel caso in cui l’autocarro per il trasporto di cose proprie dovesse essere intestato all’azienda, lo stesso finirà con l’essere considerato come bene strumentale detraibile, con le stesse concessioni di libero utilizzo.
Autocarro uso proprio e uso terzi
Giova qui aprire un piccola parentesi che permetterà di evitare qualche potenziale grattacapo. Di fatti, nel momento in cui si acquista un autocarro usato, bisognerà prestare particolare attenzione alla dicitura a cui è associato, modificandola in caso fosse registrato come uso terzi. Ma perché?
Nell’ipotesi di autocarro registrato ad uso terzi, ci troveremo dinanzi a un autocarro il cui utilizzo sarà molto più limitato rispetto ad altre varietà di autocarro. Si parla infatti di autocarri a reddito commerciale, che sono vincolati alle attività aziendali e sono guidate esclusivamente da personale autorizzato. Non sarà dunque possibile utilizzare l’autocarro per poter trasportare persone o merci al di fuori del suo utilizzo di natura commerciale.
Ricordiamo in tal proposito come l’art. 82 del Codice della Strada contribuisca a definire questo tipo di autocarri come “veicoli utilizzati dietro corrispettivo, nell’interesse di persone diverse dall’intestatario della carta di circolazione” e come lo stesso art. 82 al comma 4 precisi come la condizione giuridica per l’utilizzo dell’autocarro per trasporto per conto di terzi riguardi solo ed esclusivamente persone che “dietro corrispettivo prestano servizi di trasporto ordinati dal mittente”.
In questo caso, gli autotrasportatori dovranno dimostrare di essere regolarmente iscritti all’albo degli autotrasportatori di cui alla l. 454/1997, tenendo sempre a bordo la propria scheda di trasporto, qualsiasi sia il mezzo, tonnellaggio e titolo della propria attività.