Oggi parliamo del filtro antiparticolato e delle normative che ne disciplinano l’impiego. Purtroppo la normativa italiana non è in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea.
Quanto costa un filtro antiparticolato?
Il costo medio a listino di un filtro attivo antiparticolato nuovo è di 500-600 euro, per alcuni autoveicoli sono disponibili filtri attivi antiparticolato a prezzi nettamente inferiori. Va ricordato che il FAP (filtro attivo antiparticolato) ha una data di scadenza: il fap che funziona con la tecnologia dell’additivo catalizzatore deve essere sostituito entro certe percorrenze chilometriche poiché l’elemento filtrante, con il tempo, perde di efficacia.
Quando sostituire il filtro antiparticolato?
In media, la sostituzione del filtro attivo antiparticolato va fatta dagli 80 mila chilometri dei FAP di prima generazione, ai 120 mila km per i fap successivi fino ad arrivare ai 160 km per i filtri antiparticolato più evoluti. Alcune Case, come la Peugeot, hanno predisposto prezzi molto scontati, nell’intento di agevolare la clientela, in questo caso si parla di prezzi che vanno da 160 a 180 euro, cerina compresa.
Filtro antiparticolato, la normativa
Come premesso, l’Italia non è perfettamente in linea con gli altri Stati Membri dell’UE. Nel nostro Paese, le singole Regioni e le amministrazioni comunali possono legiferare autonomamente in materia ambientale e in particolare su ciò che riguarda le limitazione alla circolazione dei veicoli a motore nei centri storici e nelle cosiddette Zone a Traffico Limitato.
La Direttiva 2003/76/CE-B (Euro 4) stabilisce dei limiti di emissione allo scarico senza però prescrivere un metodo unitario per ottenere gli stessi, né prescrive l’obbligo di equipaggiare lo scarico dei veicoli diesel con dei filtri.
Oggi, sul libretto di circolazione (riquadro 3) delle auto diesel Euro 4 di prima immatricolazione dotate di filtri antiparticolato, viene riportata, dopo il codice della direttiva già citata (2003/76/CE-B), anche la dicitura Euro 4 con dispositivo antiparticolato. Questa dicitura è fondamentale in tema della circolazione delle auto nelle zona a traffico limitato.
Le vetture diesel Euro 4 non dotate di filtri antiparticolato possono dotare la propria auto con un dispositivo after market adattabile ai modelli d’auto più diffusi. I filtri antiparticolato non trattengono il particolato per bruciarlo, bensì lo convertono chimicamente rendendolo innocuo per l’ambiente. I filtri agiscono con un’efficienza del 50%.
Come rigenerare il filtro antiparticolato con additivi
Per pulire il filtro antiparticolato intasato potete seguire le istruzioni viste nel paragrafo precedente o usare un additivo in grado di disincrostare il filtro intasato.
In commercio si trovano molti additivi utili per la pulizia del filtro antiparticolato ma la gran parte di questi svolgono un ruolo preventivo. Purtroppo gli additivi più efficaci sono anche più costosi e sono quelli a uso professionale (impiegati nelle autofficine).
Tra i vari prodotti in commercio, vi segnaliamo uno davvero efficace che abbiamo avuto modo di provarlo in prima persona. Il prodotto è compatibile con tutte le auto a gasolio e si tratta di un presidio professionale.
Kit pulizia & manutenzione FAP / DPF Arexons Professional
Il kit in questione serve a pulire il filtro antiparticolato intasato per ripristinare completamente la sua funzione. Riesce a detergere e a risciacquare i filtri antiparticolato intasati senza la necessità di smontare o pulire. Il kit è facile da usare: è composto di due bombolette spray, una per la lupizia e una per il risciacquo. Non è necessario smontare nessun componente o comprare attrezzature specifiche, vi basterà spruzzare prima la fase A (la bomboletta spray rossa) e poi la fase B (bomboletta spray gialla).
La fase A è un detergente che elimina le incrostazioni dovute alle polveri sottili che si accumulano e intasano il filtro antiparticolato. La fase B riesce a rimuovere gli ultimi residui di particolato e ripristina le funzionalità ottimali del filtro svolgendo un ulteriore azione protettiva.
All’interno della confezione d’acquisto sarà presente un additivo carburante, questo vi consentirà di mantenere gli iniettori diesel puliti e diminuire la produzione degli scarti della combustione del carburante (quelli che intasano il filtro antiparticolato). Si tratta di un barattolo da 325 ml che andrà versato nel serbatoio del carburante. Per tutte le specifiche di utilizzo vi invitiamo a leggere le istruzioni in italiano presenti sul retro della confezione.
Per esperienza personale posso dirvi che il prodotto è facile da usare. Per l’impiego:
- Usate questi pulitori in una zona all’aperto e ventilata, quindi non nel garage!
- Usate i pulitori a motore spento e ben freddo.
- Nella confezione uscirà un tubicino di erogazione che dovrete inserire tra le flange di attacco del filtro antiparticolato (vi basterà allentare di qualche millimetro la flangia di attacco.
- Spruzzate tutto il liquido contenuto nella bomboletta spray rossa in direzione dell’uscita dei fumi di scarico.
- Fate agire il prodotto per 30 minuti circa (non di più altrimenti il prodotto si secca e non potrà essere risciacquato).
- Al termine dell’attesa spruzzate la fase B (bomboletta spray gialla) sempre in direzione dell’uscita dei fumi di scarico.
- Tirate fuori il tubicino e stringete di nuovo la flangia d’attacco del filtro antiparticolato.
- Attendete 5/10 minuti e avviate il motore dell’auto e accelerate ogni tanto. Tenete accesa la vettura per circa 20 minuti (anche se a me ci sono voluti 40 minuti prima che l’auto smettesse di scaricare all’esterno il fumo bianco prodotto dallo stesso additivo e dalle polveri sottili).
Dopo ave percorso 8.000 – 10.000 km, aggiungete l’additivo carburante che uscirà in dotazione nella confezione. In questo modo il filtro antiparticolato si assicurerà una vita molto più lunga.
I filtri antiparticolato funzionano davvero?
- I problemi con i filtri antiparticolato Pirelli e Iveco
Il programma Report ha portato in tv il caso dei filtri antiparticolato raccontando che la Motorizzazione avrebbe omesso alcuni test nel processo di omologazione dei dispositivi Pirelli e Iveco. Sarà la magistratura a darci risposte, con perizie e sentenze intanto chi vuole approfondire può guardare la puntata di Report sul sito Rai.