Omicidio stradale: testo di legge, raccolta firme, commenti, conseguenze legali di un incidente con morti o lesioni a persone.
Il testo di legge sull’Omicidio stradale è stato affermato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello Stato n. 70 del 24 marzo 2016 con la legge n. 41 del 23 marzo 2016. Il testo di legge sull’omicidio stradale prevede l’“Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274”.
Omicidio stradale: dolo eventuale
La legge lascia molto spazio ai problemi interpretativi. Gli addetti ai lavori affermano che potrebbero nascere diverse ingiustizie a causa di una mancata codifica. La legge sull’omicidio stradale avrebbe dovuto codificare in modo attento e preciso, la differenza tra dolo eventuale e colpa cosciente.
Omicidio colposo incidente stradale
Oggi, l’omicidio colposo legato a un incidente stradale è un reato autonomo graduato su tre varianti. Con la nuova legge sull’omicidio stradale resta la pena già prevista (da 2 a 7 anni, articolo 589 del Codice Penale) per l’ipotesi base legata alla morte causata da un’automobilista che viola il Codice della Strada.
La condanna sale da 8 a 12 anni di carcere per l’omicidio colposa causato dall’automobilista sotto l’effetto di droghe o alcool.
La condanna va dai 5 ai 10 anni se l’automobilista omicida si trovava a guidare in stato di ebrezza lieve con condotta pericolosa (eccesso di velocità, guida contromano, in caso di sorpasso).
In caso di omicidio colposo plurimo (con più morti o un morto e un ferito anche lieve), la condanna massima è stabilita fino a 18 anni.
Il nuovo testo di legge sull’omicidio stradale pevede l’arresto in flagranza se chi ha commesso il reato abbia tentato la fuga senza prestare soccorso. Inoltre, se il conducente scappa dopo l’incidente scatta l’aumento di pena da un terzo fino a due terzi.
In caso di fuga a seguito di un incidente senza prestare soccorsi, la pena non potrà mai essere inferiore a 5 anni di reclusione in caso di omicidio e a 3 anni di reclusione in caso di lesioni.
Omicidio stradale: raccolta firme
Prima dell’approvazione del testo di legge sull’omicidio stradale, il web pullulava di iniziativa con raccolta firma: petizioni con lo scopo di chiedere al governo l’approvazione della legge sull’omicidio stradale. La raccolta firma ufficiale, in poco tempo aveva raggiunto circa 82.000 firme.
“Non pensate che i familiari delle vittime vivano”, questa legge è “come una vendetta, per molti di loro andare a raccogliere le firme era rivivere quel momento. Però è un modo per avere giustizia”
Commenta così il presidente del Consiglio Matteo Renzi alla presenza di associazioni e familiari delle vittime di incidenti stradali.
Omicidio stradale: commenti
I commenti vertono sui paragoni di pena tra i vari reati. Scatta immediato l’arresto per il furto di una bicicletta ma fino a qualche tempo fa se si investiva un pedone causandone la morte, non vi erano pene abbastanza severe. Anche se l’automobilista era risultato positivo al test della cannabis e/o test alcolemico e aveva investito un pedone uccidendolo, l’automobilista con molte probabilità non sarebbe mai andato in galera. Altri commenti e polemiche sono legate al fatto che se questa legge fosse entrata in vigore già da tempo, il leader del partito Movimento 5 Stelle oggi potrebbe essere in carcere a causa di una condanna di omicidio stradale.
Non mancano commenti e polemiche perché è difficile fare perizie stradali e a seguito di un incidente non è affatto semplice stabilire se l’automobilista in questione è stato vittima di un fatto accidentale o se l’incidente è stato scatenato da un caso di negligenza (poca attenzione alla guida).
Tra i commenti riportiamo quello di Matteo Renzi, presidente del Consiglio: “Se questa legge servirà ad aiutare a stare più attenti alla guida, se servirà a capire che non ci si mette alla guida se si è ubriachi o drogati e che la vita ha un valore – ha aggiunto – allora contribuisce a fare dell’Italia un Paese più degno”.
Tra i commenti degli esperti di settore, si mette in evidenza la mancanza di una linea di confine tra dolo eventuale e colpa.