Quando una multa, rilevata da sistema Tutor o Vergilius, può essere annullata?
Di solito, una contravvenzione rilevata con i sistema tutor o vergilius, può essere soggetta a ricorso con conseguente annullamento del verbale, quando si verifica una o più di queste circostanze:
- Errata trascrizione dei dati dell’automobilista
personalmente mi arrivò una multa che riportava tutti i miei dati giusti fatta eccezione per l’anno di nascita segnato come 1865…. va da sé che la multa mi fu annullata! - Illegittimità del sistema di rilevamento della velocità per violazione dei principi di uguaglianza.
- Inapplicabilità al sistema alla tolleranza del 5% ai sensi dell’art. 345, comma 2, del DPR 495/92.
- Mancanza di omologazione e di taratura del sistema.
- Mancata segnalazione della postazione di rilevamento della velocità.
- Manca l’autorizzazione della società autostrade come nel caso del Tutor SICVe-Vergilius
Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla data di notifica del verbale. Per eseguire il ricorso bisogna pagare il contributo unificato che è una tassa per accedere alla giustizia. Il contributo unificato si paga presso i valori bollati e in questo caso richiede l’importo di 43 euro.
Quando e perché è possibile fare ricorso?
Il caso del sistema Tutor SICVe- Vergilius – Ricorso per multe per eccesso di velocità rilevato dal sistema Tutor SICVe- Vergilius
L’omologazione del tutor è stata chiesta e rilasciata dal ministero dei Trasporti alla società Autostrade per l’Italia S.p.a. Quest’ultima, però, ha ceduto la licenza a una nuova società, l’Autostrade Tech S.p.a.
La legge prescrive che l’omologazione non è cedibile a soggetti terzi. Così, l’Autostrade Tech S.p.a., per usare legittimamente il tutor SICVe- Vergilius, avrebbe dovuto richiedere una nuova omologazione dei tutor in gestione. L’azienda non l’ha fatto, pertanto non è la legale intestataria dell’omologazione e quindi impiega i tutor con mancata autorizzazione/omologazione.
Ricorso a causa della tolleranza fissa al 5%
I sistemi Tutor e Vergilius sono in grado di rilevare la velcoità media rispettivamente in autostrada o sulle strade statali. Il sistema è semplice: l’auto passa sotto un dispositivo fisso che legge la targa e memorizza l’orario, quando la vettura raggiunge un secondo dispositivo, alla targa si associa un secondo orario. Il software esegue un calcolo matematico della velocità media basandosi sui due orari… se la velocità media rilevata supera il limite prescritto dalla legge, scatta la contravvenzione.
All’apparenza sembra un sistema perfetto ma… gli automobilisti possono effettuare ricorso al giudice di pace sfruttando le pecche nascoste che compromettono la validità della stessa multa.
L’apparecchio non consente l’applicazione della tolleranza del 5%, in base all’articolo 345 del Regolamento del Codice della Strada.
Il controllo dell’osservazione del limite di velocità può essere eseguito prendendo nota dei biglietti autostradali all’atto dell’emissione e dell’esazione del pedaggio.Basterà confrontare le annotazioni cronologiche con la distanza percorsa tra i caselli di entrata e di uscita.
Alla determinazione della velocità è associato l’errore relativo, a favore del trasgressore, pari al 5, al 10 e al 15% a seconda della velocità dedotta dai risultati rispettivamente inferiore a 70 km/h ovvero pari e inferiore a 130 km/h cioè pari o superiore a 130 km/h.
Anche per Tutor e Vergilius dovrebbe esserci la tolleranza del 5, 10, 15% mentre su questi sistemi vi è una tolleranza fissa del 5%, un errore considerato talmente grave da rendere nulla la multa.
Informazioni incomplete sull’omologazione
Nella notifica del verbale troppo spesso non viene indicato il tipo di apparecchiatura che ha proceduto al rilevamento dei transiti (spire induttive o radar?): viene specificata solo la prima omologazione e non la regolarità dell’aggiornamento eseguito nel lontano 2004… E’ come se il verbale fosse rimasto indietro di più di 11 anni! Anche questo è un grave errore che può far scattare l’annullamento della multa.